La storia di Romario
28.04.2020

Romario
Oggi vi voglio parlare di Romario, O Baixinho, il più grande cannoniere dell'epoca recente del calcio.Romario è una bugia ambulante, è l'arte dell'inganno. In campo ti sembrava che stesse per fare una cosa, puntualmente faceva l'esatto contrario ma l'esito era sempre lo stesso: gol di Romario.
Romario è nato in una favela povera di Rio de Janeiro, dalla quale è uscito presto. Questa favela è a pochi chilometri dal Maracana, il simbolo del calcio sudamericano e non.Romario si dimostra subito un goleador inarrestabile, suo padre gli fonda addirittura una squadra per farlo giocare. Ovviamente tutti si interessano a lui, il Vasco lo prende addirittura prima che Romario abbia l'età per poter essere un giocatore utilizzabile. Segna tantissimo nelle giovanili del Vasco, ovviamente viene passato in prima squadra.Romario è sempre stato molto convinto, sembrava un fanfarone. Dopo aver vinto il suo primo campionato Carioca da protagonista rilascia una dichiarazione molto particolare, in sostanza dice che segnerà 1000 gol in carriera.Romario va in Europa, al Psv. Era solo la terza volta per Romario fuori dal Brasile. Rimane in Olanda per 5 anni, in un ambiente completamente diverso a quello a cui era abituato. Guadagna moltissimo, mette a posto praticamente tutta la sua famiglia e la sua favela. Ci sono tanti episodi caratteristici di Romario al Psv, quello forse più famoso è quando, per via di un infortunio, ottiene il permesso di farsi curare in Brasile. Tempo un giorno e tutti i giornali di Rio immortalano Romario in spiaggia.Il suo grande passaggio europeo è quello che lo porta al Barcellona, nel dream team di Cruijff. Compone con Stoichkov una coppia d'attacco indescrivibile. Giocatori diversi ma con tanti punti di contatto, ma che si trovavano alla perfezione. La macchia di quel Barcellona di Romario è sicuramente la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro il Milan per 4-0, il Barça arrivò alla finale troppo convinto di sé e perse meritatamente. Poi però ci fu il mondiale, che incorona definitivamente Romario, che vince quel mondiale in finale proprio contro di noi.A un certo punto, all'apice della sua carriera, Romario decide di tornare in Brasile, ormai ricco. Torna al Vasco, poi al Flamengo, in futuro anche in Europa ma soprattutto in spiaggia per farsi la gran bella vita. Vuole però mantenere la promessa dei 1000 gol e ce l'ha fatta davvero. Ha segnato su rigore il millesimo gol con il Vasco. Per gli statistici i gol non sono 1000, Romario non dice il contrario. Conteggia tutti i gol che ha fatto, anche quelli in amichevole. E io sono d'accordo con lui.Terminata la carriera la sua vita è rimasta sempre particolare, è entrato addirittura in politica. La nascita di sua figlia però l'ha cambiato.Questa era la storia di Romario, l'illusione fatta calciatore.
Romario è nato in una favela povera di Rio de Janeiro, dalla quale è uscito presto. Questa favela è a pochi chilometri dal Maracana, il simbolo del calcio sudamericano e non.Romario si dimostra subito un goleador inarrestabile, suo padre gli fonda addirittura una squadra per farlo giocare. Ovviamente tutti si interessano a lui, il Vasco lo prende addirittura prima che Romario abbia l'età per poter essere un giocatore utilizzabile. Segna tantissimo nelle giovanili del Vasco, ovviamente viene passato in prima squadra.Romario è sempre stato molto convinto, sembrava un fanfarone. Dopo aver vinto il suo primo campionato Carioca da protagonista rilascia una dichiarazione molto particolare, in sostanza dice che segnerà 1000 gol in carriera.Romario va in Europa, al Psv. Era solo la terza volta per Romario fuori dal Brasile. Rimane in Olanda per 5 anni, in un ambiente completamente diverso a quello a cui era abituato. Guadagna moltissimo, mette a posto praticamente tutta la sua famiglia e la sua favela. Ci sono tanti episodi caratteristici di Romario al Psv, quello forse più famoso è quando, per via di un infortunio, ottiene il permesso di farsi curare in Brasile. Tempo un giorno e tutti i giornali di Rio immortalano Romario in spiaggia.Il suo grande passaggio europeo è quello che lo porta al Barcellona, nel dream team di Cruijff. Compone con Stoichkov una coppia d'attacco indescrivibile. Giocatori diversi ma con tanti punti di contatto, ma che si trovavano alla perfezione. La macchia di quel Barcellona di Romario è sicuramente la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro il Milan per 4-0, il Barça arrivò alla finale troppo convinto di sé e perse meritatamente. Poi però ci fu il mondiale, che incorona definitivamente Romario, che vince quel mondiale in finale proprio contro di noi.A un certo punto, all'apice della sua carriera, Romario decide di tornare in Brasile, ormai ricco. Torna al Vasco, poi al Flamengo, in futuro anche in Europa ma soprattutto in spiaggia per farsi la gran bella vita. Vuole però mantenere la promessa dei 1000 gol e ce l'ha fatta davvero. Ha segnato su rigore il millesimo gol con il Vasco. Per gli statistici i gol non sono 1000, Romario non dice il contrario. Conteggia tutti i gol che ha fatto, anche quelli in amichevole. E io sono d'accordo con lui.Terminata la carriera la sua vita è rimasta sempre particolare, è entrato addirittura in politica. La nascita di sua figlia però l'ha cambiato.Questa era la storia di Romario, l'illusione fatta calciatore.